LA FINE DEL MONDO CONDIVISO: LA METAMORFOSI ESISTENZIALE
Luogo: GRAND HOTEL EXCELSIOR REGGIO CALABRIA | Città: Reggio Calabria, Italia
LA FINE DEL MONDO CONDIVISO: LA METAMORFOSI ESISTENZIALE
Data: 10,11 Ottobre 2024
Grand Hotel Excelsior, Reggio Calabria
Via VIttorio Venetto, 66, 89123 Reggio Calabria RC
Numero Partecipanti 100
Totale ore: 13,30- Totale crediti: 13
Presidenti: Dr.ssa A. Bagalà
Responsabili Scientifici: Dr. M. Aragona; Dr. G. Romeo
Il Corso è rivolto a:
Psicologi, Medico Chirurgo nelle seguenti discipline: Psichiatri, Neurologi, Neuropsichiatri Infantili; Medicina Generale (Medici di Famiglia);
L'EVENTO E' RISERVATO, E' POSSIBILE ACCEDERE SOLO PER INVITO
Razionale
La sofferenza psichiatrica coinvolge, in una radicale trasformazione, l’intero mondo della vita dei pazienti. La persona, con il suo modo peculiare di essere e di entrare in relazione con gli altri, si trova a dover far fronte a esperienze nuove che richiedono una sua presa di posizione. L’esempio paradigmatico è quello del delirio, con i vissuti di sospensione dei significati condivisi e la sensazione di qualcosa di terrifico ma indeterminato che incombe (tipici dello stato d’animo pre-delirante) e il tentativo di dargli un senso attraverso la spiegazione delirante persecutoria. Si entra così in un mondo nuovo, quello delirante, pieno di significati personali non più condivisi e condivisibili con gli altri (che infatti, da fuori, considerano incomprensibili le spiegazioni fornite dal paziente). In altre parole, la persona non è più quella di prima, è avvenuta una metamorfosi esistenziale che la aliena dalle persone che gli stanno a fianco, in primis familiari e curanti.
Se questo vale per il delirio schizofrenico, una metamorfosi esistenziale più o meno radicale è presente anche nelle altre problematiche psichiatriche. Così, i familiari che assistono non riescono a condividere fino in fondo come si senta un depresso, un fobico, un ossessivo, un’anoressica. Il mondo comune, fatto di una trama relazionale basata su significati impliciti condivisi, non è più garantito. La stagnazione del tempo e la colpa inemendabile del depresso non somigliano più al vissuto del tempo e al senso di colpa che può provare una persona in una situazione usuale; l’intrinseca caducità del mondo verso uno stato di putrefazione che vive l’ossessivo non somiglia al mondo in cui ci si muove normalmente, e così via per gli altri disturbi. Ne consegue l’esigenza, per il clinico, di affinare le proprie capacità relazionali per potersi fare un’idea di come il paziente possa vedere il mondo dal suo particolare punto di vista. Solo così il paziente potrà sentirsi compreso, potrà capire che l’interlocutore ha un’idea di quello che sta provando, e quindi potrà dargli la possibilità di entrare nel suo mondo e cooperare per tirarlo fuori.
All’interno di una relazione di cura che preveda una possibilità di incontro relazionale anche con chi sta vivendo una metamorfosi esistenziale radicale, potrà essere possibile e più agevole instaurare quell’alleanza terapeutica che in molti casi è premessa fondamentale per poter prescrivere la cura farmacologica più appropriata. Soprattutto, diventa fondamentale per ottenere una buona compliance nel lungo periodo.
Il congresso presenterà le ultime acquisizioni scientifiche sulla cura delle patologie psichiatriche, concentrandosi sia sul ruolo dei farmaci, sia sulle più recenti acquisizioni sui modelli patogenetici, sia sui passi avanti nella comprensione esistenziale delle persone con patologie psichiatriche.
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